giovedì 10 marzo 2011














Non ho bisogno di tempo
per sapere come sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere
là dove taci, o nelle
parole con cui taci?
Chi ti cerchi nella vita
che stai vivendo, non sa
di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi.
E seguirti all'indietro
in ciò che hai fatto, prima,
sommare azione a sorriso,
anni a nomi, sarà
come perderti. Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvvisa,
in quello squarcio brutale
di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto, ed ora,
nuda ormai dell'equivoco,
della storia, del passato,
tu, amazzone sulla folgore,
palpitante di recente
ed inatteso arrivo,
sei così anticamente mia,
da tanto tempo ti conosco,
che nel tuo amore chiudo gli occhi,
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura
con cui si riconoscono lettere
e forme e si fanni conti
e si crede di vedere
chi tu sia, o mia invisibile

mercoledì 2 marzo 2011

mi sono trovata a scappare...

Come è strano quando la vita cambia così rapidamente da non darti il tempo di capire che stia accadendo. All'improvviso capita di svegliarsi una mattina e sentire quella strana sensazione di diverso e solo allora ti rendi conto. Non c'è cosa più straordinaria di questo! In genere l'essere umano è talmente attaccato alla sicurezza delle abitudini da non rendersi conto di quanto la rinascita, le emozioni forti siano così legate al cambiamento. Conosciamo una strada alla perfezione e spesso ci ostiniamo a credere che sia l'unica possibile da percorrere e iniziamo a farlo sempre allo stesso modo e sempre con lo stesso passo. Capita poi che d'improvviso si affacci un nuovo sentiero che ci incuriosisce, ci stimola, ma alla fine quanti hanno il coraggio di virare e dire " voglio vedere dove mi porterà".
Anche io ero così, seguivo quella che credevo fosse la mia strada fino a quando ho intravisto un sentiero più luminoso degli altri e mi sono imbattuta in questa strada ardua, difficile molto più di quella che avevo lasciato e lì ho pensato che forse avrei fatto meglio a restare dov'ero. Volevo scappare, tornare indietro ma quel sentiero così torpido aveva uno strano effetto su di me e man mano che andavo avanti scorgevo brevi e rapidi scorci di luce.
Ecco che alla fine ho trovato non solo un sole splendente ad attendermi ma anche il suo calore a riscaldarmi e oggi posso dire che quei sentieri che incontriamo sulla nostra strada non sono lì per caso ma possono condurci verso mondi meravigliosi che neanche pensiamo esitano. Provate!

Febbre da cavallo.

Lo stress di un genitore ha il suo apice quando i propri bimbi hanno la febbre. Ma non Una semplice febbre, un febbrone che non si c...