più di 30 e meno di 40 anni tra idee, stili, emozioni e tutto ciò che ho da dire e la mia nuova vita come mamma di due meravigliose creature.
martedì 27 novembre 2012
Nuovi scenari di lavoro: i coach motivazionali
In tempi di crisi, il tema “Lavoro” è sicuramente uno dei più caldi, per la difficoltà nel trovarlo e nel mantenerlo. Come aiutare coloro che si alzano ogni mattina accentando mansioni non in linea con il loro percorso, o manager affermati ormai in crisi e disorientati dai mille cambiamenti? A seguire alcune interessanti ricerche e strumenti per capire e accendere la motivazione.
Phil Jackson, ex coach dei LA Lakers disse: “ Io non motivo i miei giocatori, non puoi motivare qualcuno, tutto ciò che puoi fare è creare un ambiente motivante e stimolante, poi saranno i giocatori ad auto-motivarsi”. Non posso che essere d’accordo ma, prima di spiegarne il motivo, vorrei fare alcune piccole ma utili premesse. Innanzitutto esistono le motivazioni estrinseche ovvero tutti quei fattori esterni che spingono all’azione, come ad esempio le ricompense e/o il denaro , e le motivazioni intrinseche ovvero dettate da fattori interni alla persona come la passione e l’interesse. Un luogo di lavoro dovrebbe essere motivante quindi generare una serie di motivazioni estrinseche all’individuo, ciò che invece farà si che l’individuo dia il massimo dipenderà solo da lui stesso. Il sistema della ricompensa si basa sul meccanismo del condizionamento dove l’azione è dettata dalla legge di causa ed effetto. Questo tipo di ricompensa ha per il lavoratore un effetto nell’immediato, egli cioè è stimolato a terminare un compito perchè, una volta finito, avrà la sua ricompensa. Questo tipo di motivazione non lo renderà felice e soddisfatto nel lungo periodo, poiché una volta terminato il compito e ricevuto la ricompensa egli tornerà allo stato inziale.
Cosa fare quindi? Associare fattori esterni a quelli interni cercando di dare ai lavoratori più controllo (responsabilizzazione), offrire opportunità di crescita facendoli sentire importanti (valorizzazione). Il denaro raramente si è dimostrato essere il metodo più efficace, al contrario invece dare valore ai dipendenti e lasciar loro creare valore è spesso una delle più alte motivazioni a lavorare meglio. Come? Gli studiosi consigliano di partire da alcuni steps: “start small” ovvero dare a se stessi degli obiettivi facilmente raggiungibili all’inzio per poi aumentare il livello di difficoltà/complessità, “motivational tools” seguire seminari e leggere libri che aumentino la conoscenza e la padronanza di una materia/settore ed infine “do something” ovvero passare all’azione, poiché il feedback ricevuto dopo una determinata azione motiverà a ripetere l’azione. Quando invece la spinta motivazionale precede l’azione, ovvero siamo motivati a fare qualcosa solo pensando all’incentivo prima di compiere l’azione che ci permetterà di raggiungerlo, è negativo. Prima si agisce e poi si trova piacere nel fare ciò che abbiamo fatto, solo così avremo la spinta interna a ripeterlo.
Incrementare la produttività lavorativa motivando i dipendenti non è così facile, i tradizionali benefit come sconti, viaggi ecc. sembrano non interessare poi così tanto, così l’anno scorso il Sig. Tom Taraci ha introdotto un sistema di “Virtually motivation”. L’idea non è affatto banale se si considera che numerose ricerche hanno dimostrato che avere un partner/coach virtuale durante lo svolgimento di una attività influenza la motivazione del partecipante migliorando la sua prestazione. La Taraci motivation è una piattaforma scaricabile anche come app che comprende un catalogo di incentivi e regali aziendali per i dipendenti, oltre che ad una serie di servizi come: sistemi di ricompense ai dipendenti per aver svolto un buon lavoro, celebrazione di feste annuali o anniversari per i dipendenti, incoraggiamento creando un ambiente di lavoro sicuro ed ecofriendly.
Data la complessità dello scenario credo che una buona soluzione possa essere il mantenere fede alla tradizione, ovvero lasciare che gli individui trovino all’interno ciò che li spinge a dare di più, aiutandoli con strumenti esterni. Le Risorse Umane dovrebbero maggiormente occuparsi di questa tematica cercando di inserire la persona giusta nel posto giusto, in modo che ogni individuo trovi il suo habitat ottimale per esprimersi al meglio, aumentando la produttività dell’azienda ed essendo allo stesso tempo una persona felice e soddisfatta.
martedì 20 novembre 2012
Perché alcuni team hanno successo (e così tanti no).
Negli ultimi anni i Gruppi di Lavoro sono stati studiati fino alla morte, e i verdetti sono stati emessi. Sono un successo e un disastro. Questi portano a grandi miglioramenti della produttività e si esauriscono inutilmente. La gente li ama e li odia.In realtà, afferma professore di psicologia J. Richard Hackman della Harvard University , i ricercatori hanno trovato che i gruppi di lavoro si riuniscono alle estremità opposte della linea del successo. Molti funzionano splendidamente; molti altri falliscono miseramente. Pochi stanno nel mezzo.La buona notizia è che i gruppi sono stati ben studiati e che molte persone in molte aziende hanno lavorato a lungo in gruppo. Tutta questa ricerca e l'esperienza hanno prodotto una nuova opinione su ciò che distingue i successi dai fallimenti. Ciò che più conta, si scopre, è come i gruppi sono gestiti e se le organizzazioni di cui fanno parte li dotano del supporto di cui necessitano.
L'atto di bilanciamentoI Managers responsabili per le prestazioni del team spesso cadono in una di due trappole. Alcuni continuano a comportarsi come capi tradizionali, dicendo al gruppo che cosa fare e come farlo. Altri pensano di “dare potere” al gruppo mantenendo una politica passiva. Nessuno dei due approcci funziona. Il lavoro del manager, scrive Hackman in uno studio sul lavoro di squadra, è quello di "mantenere un giusto equilibrio di potere" tra lui e la squadra.Che cosa significa questo in pratica? Da un lato, i manager devono precisare gli obiettivi della squadra in modo inequivocabile e senza scusarsi. Questo fa in modo che i gruppi non si perdano su quello che dovrebbero fare. "Per impostare, autorevolmente, una chiara direzione, impegnativa per una squadra ", dice Hackman,"è necessario conferire potere, non toglierlo". "D'altra parte, l'autorità decisionale sui mezzi per raggiungere il fine dovrebbe restare all’interno della squadra stessa. I membri del team possono agire come una squadra solo se loro stessi hanno una responsabilità reale, come la determinazione delle modalità per raggiungere i loro obiettivi.L'esperienza pratica ha insegnato un'altra lezione sull’autorità dei gruppi: la portata della loro libertà di azione può e deve cambiare nel tempo. "Quello che incoraggiamo [i managers] a fare è di cominciare molto lentamente e mantenere i confini molto stretti", spiega Tom Ruddy, un ex manager di Xerox Customer Worldwide Services. "Il gruppo, come inizia a crescere e ad ampliarsi, ad assumersi responsabilità, inizia a spostare questi confini al di fuori." Anche con i team di successo, dice Ruddy, un manager deve essere coinvolto. Anche se una squadra può avere un sacco di potere decisionale, ci deve essere un manager che scruta l'orizzonte per determinare la direzione verso la quale la squadra deve dirigersi.
Imparare a lavorare in gruppoI gruppi devono essere addestrati al lavoro di squadra: i membri spesso hanno bisogno di aiuto in termini di competenze come l'ascolto, la comunicazione con diversi tipi di persone, e restare focalizzati sull’incarico. Questa non è una novità. Ma le aziende hanno imparato, spesso a caro prezzo, che l'approccio comune di "addestra prima e 'raggruppa' poi," non è efficace.Un'alternativa migliore è: la formazione periodica. "Eravamo soliti portare [i membri del team] in una stanza per un percorso di formazione intensiva", dice Ruddy. Ma i membri del team non sapevano che cosa avevano bisogno di imparare. Così Xerox ha ampliato la formazione: una sessione è rivolta a sviluppare norme di comportamento, per esempio, che è seguita da un paio di settimane sul posto di lavoro, poi un'altra sessione per rivedere quelle norme. "La formazione avviene sul posto di lavoro, piuttosto che 'inoculata' tutta in una volta."L'esperienza dimostra inoltre che nulla insegna il lavoro di squadra come lavorare in gruppo per un periodo di anni. I membri non hanno solo da imparare nuove competenze; ma devono anche disimparare i ruoli tradizionali. Linda Savadge dell’Educational Testing Service a Princeton, N.J., ha operato su svariati gruppi. "Ci sono voluti un paio d'anni operando in gruppi differenti, prima che la gerarchia all'interno del gruppo cominciasse a scomparire", dice lei. In Xerox, i membri di un team realizzarono che erano talmente dipendenti dai loro managers da dover adottare misure drastiche. "Abbiamo detto al manager che non gli era consentito di venire alle riunioni" fintanto che la squadra ha funzionato meglio di per sé, dice Rick Crumrine, un customer-service engineer.
Obiettivi e misure di performanceI ricercatori sanno da tempo che ogni squadra di successo è focalizzata sulla prestazione. Il team ha una serie ben definita di obiettivi e concorda i metodi per il loro conseguimento. Ed in più, i membri contano l’uno sull’altro per la prestazione di tutto il gruppo. Queste caratteristiche distinguono una squadra vera da un reparto convenzionale o un’unità lavorativa. "Una squadra", ha scritto Jon R. Katzenbach e Douglas K. Smith in un articolo classico Harvard Business Review, "è un piccolo numero di persone con competenze complementari, che si è impegnato in uno scopo comune, stabilisce la performance degli obiettivi e l'approccio per il quale devono contare gli uno sugli altri reciprocamente".Ma gli obiettivi e le responsabilità richiedono misure che permettano ai team di valutare i loro progressi. Un marchio di un team di successo è che i membri capiscano questa cosa e progettino le proprie misurazioni. Il gruppo di Crumrine, per esempio, ha notato alcuni problemi di prestazioni e ha portato nel processo misurazioni che hanno permesso ai membri di valutare il loro lavoro giorno per giorno. "Invece di aspettare che Xerox ci inviasse le informazioni su come avevamo lavorato, durante il mese potevamo verificare a che punto eravamo in qualsiasi momento".L’ultima idea sulle misurazioni delle performance: le misure devono essere connesse agli obiettivi di business, non solo agli obiettivi operativi. Piuttosto che perseguire un obiettivo di una consegna in tempo migliore, per esempio, i team devono concentrarsi sia sul tasso di consegne in tempo che sul suo rendimento nel business – la soddisfazione del cliente, la fidelizzazione del cliente, e similari. "Le squadre hanno bisogno di capire l'ingrediente del business di quello che stanno facendo e come lo possono influenzare", afferma John Spencer, ex direttore della Camera Technical Center Eastman Kodak (Rochester, N.Y.).Vedere il quadro più grande aiuta i membri a bilanciare gli obiettivi multipli e talvolta conflittuali. Aiuta anche a capire quando è il momento di dichiarare la vittoria - o la sconfitta - e andare avanti. "Non abbiamo nessun problema a dire: "Cancelleremo questo,", dice Spencer, dal momento che i team alla Kodak conoscono le ragioni dietro la decisione del business e possono "focalizzarsi nuovamente attorno a qualcosa che abbia un senso per il [business]."
Supporto dell’AziendaQuando i team divennero popolari, molte aziende li costituirono e subito se ne dimenticarono. Da allora, i ricercatori ed i professionisti hanno imparato che le squadre di successo richiedono un costante sostegno da parte di tutta l'azienda o unità. Tale sostegno può comportare grandi cambiamenti. L'orientamento e la formazione, per esempio, devono essere orientati verso il lavoro di squadra. I Managers possono avere bisogno di essere assegnati al lavoro sui team in modo da avere un'esperienza diretta con le problematiche correlate al team. Joseph Reres, un partner della Potomac Consulting nelle Great Falls, Virginia, raccomanda la creazione di uno "steering committee" per monitorare il lavoro dei teams e che garantisca che i managers aiutino anziché ostacolino, il lavoro di squadra. Le aziende stanno iniziando a confrontarsi con altre forme di sostegno, e non tutti lo hanno fatto con successo.
Due settori chiave: La valutazione e la compensazione. "Una delle cose più difficili per una società è quello di riconoscere che se hanno costituito dei teams, hanno necessità di instaurare riconoscimenti per i teams", ha dichiarato Fritz Mehrtens, un consulente leadership a Irvine, in California "Le Aziende dicono, bene, abbiamo una revisione annuale delle prestazioni, e diamo bonus [individuali], promozioni, tutto questo basato su tale revisione. Questo tende a distruggere il team ed è una parte fondamentale della struttura di sostegno che la società deve cambiare ".
Sistemi di informazione e di accesso. I teams non possono funzionare a meno che non ottengano una buona informazione. I dipartimenti IT, per esempio, possono aver bisogno di creare sistemi che garantiscono al gruppo dei dati specifici. E gli alti dirigenti devono essere pronti a dare alle squadre le informazioni necessarie. "Ciò significa che l'amministratore delegato non deve essere turbato se un membro del team cammina nel suo ufficio e dice: 'Ho sentito che hai detto questo e quello, e ho bisogno di saperne di più," dice Mehrtens. "La società ha bisogno di sviluppare una cultura aperta, che consenta ai membri del team di comunicare ovunque desiderino."Alla luce di questo, dice Hackman di Harvard, "le condizioni per promuovere l'efficacia del team sono facili e apparentemente semplici da mettere in atto." Ma ciò che è necessario per il successo può essere uno strappo nel cambiamento organizzativo, minacciando la corsa e gli interessi dei potenti all'interno del società. In effetti, la creazione di condizioni che rendano i team di successo è "più rivoluzionario del processo evolutivo".Questo non è un ragionamento contro le organizzazioni basate sui team, che può avere ritorni enormi. Ma è un ragionamento per prendere i team sul serio, valutare se possono lavorare, e fare ciò che deve essere fatto per aiutarli ad avere successo. Lasciati alla loro immaginazione, non ce la faranno.
Il cliente oggi è un soggetto che sente sempre più il bisogno di interagire con il brand, esigendo che questo si ponga ad un livello pari, che accetti e desideri lo scambio di opinioni. È questa la convinzione universalmente accettata tra gli addetti ai lavori e che spesso viene data per scontata. Forse troppo. Sono significativi in questo senso i dati, riportati da Socialbakers.com, in un post che approfondisce quanto, effettivamente, la customer care online dei brand sia attenta alle esigenze degli utenti.
Sarebbe ovvio aspettarsi che quando una marca decide di tessere le proprie relazioni con i clienti, questa sia propensa a dialogare con la propria audience, rispondendo alle loro domande (o quantomeno ad una netta maggioranza) e facendolo nel minor tempo possibile, in modo che l’interazione possa essere fluida.
Quello che concretamente avviene è spesso molto diverso. I dati riportati da Socialbakers parlano chiaro: il 70% delle domande su Facebook vengono ignorate. Addirittura, il 25% dei brand decide di “chiudere” la propria bacheca, evitando le domande degli utenti e rinunciando in modo totale al dialogo. Sembra che, ad un cliente ormai divenuto consapevole di quelle che sono le dinamiche di mercato e capace di scelte sempre più personali e autonome, non corrisponda da parte dei brand una adeguata consapevolezza delle nuove dinamiche comunicative.
Distinguerei, semplificando, tre categorie principali della comunicazione web, che derivano da differenti approcci comunicativi: il web come vetrina, lo scambio tronco e la comunicazione social-izzante.
Il primo, ormai riduttivo, approccio alla comunicazione web con il cliente, consiste nell’utilizzare lo spazio web come una vetrina, tramite la quale mettersi in mostra. Era questo l’approccio dei primi siti internet all’epoca della loro prima diffusione in massa. A guardare bene però, la logica comunicativa di quel 25% dei brand che decidono di chiudere le proprie bacheche ed evitare il dialogo, è la stessa di quell’internet fatto di modem 56k e Napster. L’errore che spinge ad un tale riduttivo approccio è quello di sopravvalutare la propria intrinseca forza persuasiva. Questa divinizzazione del proprio brand è oramai inattuale e risponde a criteri di comunicazione unidirezionale che hanno oggi una efficacia assolutamente limitata e circoscritta.
La seconda categoria si riferisce all’approccio di quei brand che provano a coinvolgere l’utente, non solo riportando le notizie e proponendo iniziative ma rendendo l’utente partecipe di quello che è il proprio universo di valori. Tuttavia questo atteggiamento propositivo, teso ad accompagnare gli entusiasmi dei clienti, si trasforma troppo spesso in un atteggiamento di chiusura quando ad essere espressi sono le critiche, il malcontento, le domande scomode. Una scelta di questo tipo deriva dal timore di proteste o attacchi al brand. Il rapporto con i fan è vivo solo quando il feedback è positivo, ma il brand evita il dialogo costruttivo sui temi più controversi.
Un social media manager capace dovrebbe invece non solo accettare le critiche, ma trovare in esse, più ancora che nelle manifestazioni di entusiasmo, l’occasione per mostrarsi attento ed interessato ai bisogni e agli umori del cliente. Non rispondere ad una questione sollevata da un utente non equivale soltanto ad assumere una posizione neutra ma indispettisce il proprio target rischiando di renderlo diffidente o addirittura ostile. D’altro canto una partecipazione interessata e coinvolta da parte della marca alle problematiche o alle preoccupazioni dei fan, rafforza il vincolo di fiducia ed è qui che il brand si mostra come persona e ponendosi allo stesso livello del singolo cliente, costruisce la relazione.
La caratteristica intrinseca di un social media consiste nel suo essere uno spazio destinato allo scambio comunicativo. Tale scambio dovrebbe essere il più possibile spontaneo e libero da vincoli. È indubbio che la capacità di convergere l’attenzione del pubblico, rende il social media un mezzo perfetto tramite cui i brand possono stabilire relazioni. Purchè questo avvenga però, è necessario che il brand accetti e condivida le regole del contesto in cui ha scelto di muoversi. In fondo la grande potenzialità di un social network è proprio quella di connettere due entità e farle “diventare amiche”. Il brand, in questo, non è un’eccezione.
giovedì 15 novembre 2012
Il suo spettro gira ancora per l'Europa. Chissà se questa frase scritta da Marx sia ancora attuale nel periodo che stiamo vivendo oggi.
In Europa si stà risvegliando un senso comune di riscatto o forse di vendetta sociale, che fino ad oggi era stato assopito da una sbornia di benessere collettivo, che ha chiuso gli occhi alle persone per molti decenni. Questa situazione insostenibile che si è venuta a creare ha fatto aprire gli occhi alle persone e alle generazioni più giovani. In questo periodo come è stato battezzato " di crisi", bisogna far si che i poteri forti ( come banchieri, grande finanza, broker,speculatori, politici corrotti) debbano cadere, per far ritornare le popolazioni a vivere bene e non essere angosciati dalla crisi che loro hanno creato e che loro pagheranno non noi.
La vera rivoluzione nasce dentro di noi.
martedì 16 ottobre 2012
B&B Le Isole
Vuoi trascorrere un weekend,una settimana o semplicemente qualche giorno nella splendida città di Sorrento? Scegli il B&B Le isole, è strategicamente ubicato nel centro di Sorrento, a pochi passi dal mare, dalla centralissima e famosa Piazza Tasso.E’ la soluzione ideale per soggiornare a Sorrento in un luogo tranquillo e centrale. A 50 mt. dalla Stazione di Sorrento - CircumVesuviana per visitare le famose località di Pompei, Positano, Amalfi, etc. Dal Porto invece si potranno raggiungere Capri, Ischia, Procida e Napoli. I suoi ambienti sono in sintonia con la disponibilità del personale e lo spirito di una terra ricca di cultura e tradizioni. La posizione centrale favorisce il contatto con l'esuberante vita notturna, il piacere dello shopping sulle vie di Sorrento, le tante spiagge vicine. Oltre alla qualità offriamo prezzi adatti ad ogni tasca e costruiamo la tariffa sui bisogni del cliente.
Per info chiamare al numero 339 50 61 487
venerdì 14 settembre 2012
giovedì 13 settembre 2012
CScore: dalla tua pagina facebook ti dirò chi sei.
Mi sono imbattuta
in questo interessante articolo grazie al recente ottimo podcast di Social Media Examiner sulla psicologia delle interazioni umani nei social Network in cui l’autore lanciava la scoperta della settimana: l’indice CScore appunto.
Si tratta di un tool gratuito che analizza la tua pagina Facebook fornendoti dati utili relativi all’impronta che stai dando al tuo marketing su Facebook: basta digitare il nome della pagina e CScore restituisce una serie di informazioni come un punteggio complessivo, un’etichetta e delle stelle che misurano il tuo livello in differenti categorie.
Accolto con grande interesse dai maggiori esperti di social media sulla piazza l’indice, ancora in versione β, sembra all’apparenza un fratello minore di Klout, ma penso sia giusto spiegarne la filosofia di funzionamento perché può essere davvero utile per chi gestisce una Pagina Facebook.
CScore analizza la popolarità di una pagina che non è sinonimo di successo su Facebook. Le interazioni di qualità sono ciò che contraddistingue una grande pagina da una “solamente” popolare. I parametri utilizzati da Recommend.ly per stabilire il successo di una Pagina sono:
1.“Broadcasting”, la capacità di trasmissione ovvero quanto spesso la Pagina incomincia conversazioni utilizzando aggiornamenti (updates), postando foto o video, facendo domande;
2.“Response to Fans”, che analizza in quanti self-post e fan-post la Pagina partecipa, aggiungendo valore alla conversazione;
3.“Virality”, ossia quanto virale è il contenuto della Pagina.: questo misura non solo la quantità ma anche la qualità della risposta dei fan, la viralità appunto;
4.“Fan Love” cioè quanto popolare è la Pagina per gli utenti Facebook, in termini di numero di fan e rapporto di coinvolgimento — quanti sono i fan che vanno oltre il like.
Effettivamente non è niente di complicato e colpisce la semplicità dei risultati che compaiono in forma di scheda.
Gli autori dicono di non volere tenere l’algoritmo segreto ma solamente i pesi dei vari parametri. L’idea è che l’indice debba rappresentare un sistema di punteggio per misurare forze e debolezze della tua Pagina e aiutarti a correggere la situazione velocemente, lo definiscono il modo più veloce per capire se si è sulla strada giusta.
Cosa analizza il CScore? La recente attività della Pagina compreso con quale frequenza si posta, i likes, i commenti e le condivisioni e tutti i dati pubblicamente e legalmente accessibili.
Cos’è il “tag del nome”? L’algoritmo di CScore partorisce dei nomi bizzarri (Viral Wonder, Conversationalist ecc…) che scaturiscono dal punteggio complessivo e dalla combinazione dei 4 parametri. Ci sono 81 diversi gradi di valutazione per le Pagine che si basano sui livelli delle performance su tutti e 4 i parametri. Il nome-etichetta descrive il carattere della Pagina ma non è un giudizio sulla bontà della Pagina, né esiste una gerarchia dei nomi e l’etichetta che ci viene affibbiata non ha niente a che vedere con il punteggio che otteniamo, chiaramente perché pagine diverse hanno caratteristiche e obiettivi diversi e si “comportano” diversamente.
Alcuni esempi: I news networks tendono ad essere Broadcaster principalmente perché si occupano di diffondere le notizie in tempo reale sui social media. Gli artisti e i personaggi famosi, invece, hanno come obiettivo la fedeltà dei propri fan e anche la viralità quindi non scriveranno mediamente 15 post al giorno. Allo stesso modo, gli esperti di Social Media sono Conversationalists e Viral Wonders. Così un consulente di marketing che risulti un Broadcaster dovrebbe forse limitare il numero di post e provare a generare del contenuto interessante partecipando maggiormente alle conversazioni.
Obiettivo di CScore è di sviluppare un indice completo e preciso che associ i voti con le etichette per rendere per esempio più marcata la differenza tra Broadcaster con punteggi diversi e far sì che possiamo allineare le attività che realizziamo su Facebook con i nostri goal.
Sempre quando si parla di indici e dati statistici dobbiamo usare la nostra intelligenza e sensibilità e capire che un algoritmo non può spiegare tutto ma che è solo un numero che va interpretato. Tuttavia mi sembra che CScore sia uno strumento utile che permette di darci un’istantanea di come stiamo facendo con la nostra Pagina Facebook e fermarci a riflettere sulla bontà delle nostre azioni.
Sarei molto curioso di condividere i risultati che ottenete per le vostre Fan Page e di capire cosa ne pensate.
Ritenete di avere ottenuto un nome e un punteggio che non rispecchiano quello che fate o che siete oppure pensate che CScore ci azzecchi? Vi sembra utile?
Come sempre opinioni, esperienze e commenti sono benvenuti.
giovedì 6 settembre 2012
De Magistris tra noi
Ieri a Via Caracciolo, il sindaco De Magistris ci ha fatto un grande regalo. La sua presenza al nostro stand di è stata la prova dell'importanza di ciò che, con passione e caparbietà, facciamo tutti i giorni.
Attenzione e grande rispetto per il lavoro che tanti giovani svolgono sul territorio napoletano e non solo, De Magistris ci ha dato ancora una volta la carica giusta per continuare.
venerdì 10 agosto 2012
mercoledì 1 agosto 2012
SORRENTO: ARTE, CULTURA, MUSICA E DIVERTIMENTO
Sorrento è una città in cui si mescolano arte, cultura, buona musica, shopping e una vita notturna molto movimentata. Tutti questi fattori rendono questa città un ottima meta di turismo per giovani, persone mature e appassionati di arte. Le spiagge attrezzate, il mare, i costoni che scendono a picco sul mare e la vista di Capri, rende l'atmosfera ancora più magica. Il corso di Sorrento che inizia da piazza Lauro, è una piacevole passeggiata per gli amanti dello shopping e per gli amanti della gastronomia.
Nella parte antica di Sorrento si mescolano atmosfere magiche, musica da strada e ci sono tanti posticini carini dove assaporare piatti tipici campani, e per chi volesse bere qualcosa, ci sono vari locali dove si può ascoltare buona musica bevendo un drink.
Sorrento è anche un crocevia per scoprire bellezze come Pompei, Ercolano, Capri, Positano, tutte poco distanti e facilmente raggiungibili.
sabato 14 luglio 2012
Trovato morto il figlio di Stallone
È stato trovato morto nella sua casa di Los Angeles Sage Stallone, figlio 36 anni, di Sylvester Stallone.
L’attore di ‘Rocky’ è stato raggiunto dalla notizia mentre si trovavava a San Diego per il Comicon, la fiera del fumetto e si sarebbe chiuso nel più totale silenzi e riserbo: «Sylvester è devastato - ha detto ai giornalisti l’agente dell’attore Usa, Michelle Bega –. I suoi pensieri sono ora per la madre di Sage, Sasha».
Le cause del decesso di Sage, che alcuni ricorderanno per aver recitato a fianco del padre in Rocky V, non sono ancora chiare anche se da alcune indiscrezioni trapela che a uccidere l’uomo sarebbe stata una terribile overdose di medicinali.
E' uscito il primo film porno di Sara Tommasi
Tommasi, dopo la laurea in economia si è lanciata in una splendida carriera nel mondo dello spettacolo. Epica, la battaglia per il riconoscimento della cellulite come fattore inscindibile del panorama femminile, la ricordiamo come quella che fa prendere aria alle zone intime di fronte alle banche per la lotta al signoraggio. La notizia del giorno è la scoperta, forse, della sua reale inclinazione.
In questi ultimi giorni è uscito il suo primo film porno, e subito sono apparse le prime critiche da parte dei guru del porno, come Rocco e Trentalance, che hanno bocciato la Tommasi per la sua performance che al dir loro è stata poco brillante.
Per il suo primo film si aspettava un battesimo di fuoco, invece è stato un grandissimo flop. Speriamo che la Tommasi vada a lezioni di recitazione da Rocco per il suo prossimo film.
lunedì 2 luglio 2012
Spagna - Italia 4-0
La squadra di Prandelli, si arrende all' armata spagnola.
Al 15° minuto la partita già è stata decisa dal gol di Silva, poi il raddoppio di jordi Alba. Gli azzurri troppo stanchi, e forse demotivati avendo speso tutto contro la Germania.
Prandelli alla fine si sente soddisfatto, e dice che la Spagna non si può vincere se non si è al massimo, e loro ci sono arrivati scarichi, e che in futuro a queste competizioni si ci deve arrivare con più tempo a disposizione.
lunedì 18 giugno 2012
Grecia al voto, vincono i conservatori «I cittadini hanno scelto l'Europa»
ATENE - «I greci hanno scelto di restare legati all'Europa. Questa è una vittoria per tutta l'Europa»: così il leader di Nea Dimokratia, Antonis Samaras, che con il suo partito è in testa ai risultati parzialidelle elezioni legislative in Grecia. «Siamo il primo partito: è venuta l'ora di formare un governo di unione nazionale» pro-euro «per uscire dalla crisi», dice in serata Dora Bakoyannis, dirigente del partito conservatore, in testa nei risultati parziali. Gli occhi del mondo sono puntati tutti su Atene, chiamata alle elezioni legislative, riconvocate dopo quelle - inconcludenti - del 6 maggio scorso. Il risultato è decisivo per il futuro del Paese e per la stessa sopravvivenza dell'Euro.
domenica 10 giugno 2012
Giovanni Lindo Ferretti: Annarella
Lasciami qui
Lasciami stare
Lasciami così
Non dire una parola che
Non sia d'amore
Per me
Per la mia vita che
E' tutto quello che ho
E' tutto quello che io ho e non è ancora
Finita
Finita...
giovedì 7 giugno 2012
Terremoto in Emilia, trema Ravenna
Il sisma delle 6.08 di questa mattina è stato avvertito da Ferrara ad Ancona. Secondo il ricercatore Mele dell'Ingv, "la scossa di questa mattina non è collegata a quella dell'Emilia del 20 e 29 maggio". Il sindaco Matteucci: "Non ci sono danni in città".
Una scossa di terremoto con magnitudo 4.5 si è verificata alle 6.08 con epicentro al largo di Ravenna, ad una profondità di circa 25,6 chilometri, al largo della costa adriatica. Il nuovo evento sismico è stato avvertito anche ad Ancona e Pesaro. Le zone vicine all’epicentro sono Ravenna, Cervia e Alfonsine. Secondo la Protezione Civile, al momento, non si registrano danni a persone o cose. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco, carabinieri e polizia.
Durante la notte, tra l’altro, erano state “soltanto” sei le scosse rilevate fino alle 6 del mattino, tutte con magnitudo tra 2 e 2.4. Alle 2,25, un altro sisma lieve – di magnitudo 2.9 – si è verificato anche a Benevento.
Sisma non collegato a quello dell’Emilia. Non c’è collegamento fra il sisma di questa mattina avvenuto al largo di Ravenna e quello che ha colpito il modenese e in generale, l’Emilia, nei giorni scorsi. Lo conferma Franco Mele, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Si è trattato di un terremoto avvenuto a circa 25 chilometri di profondità, ha spiegato l’esperto, all’estremità orientale di quello che definiamo ‘arco ferrarese’ che si estende fino al ravvenate, opposta all’occidentale dove è avvenuto il sisma dell’Emilia. I due fenomeni non sono collegati fra loro. Quello di Ravenna è un terremoto con movimenti diversi, è avvenuto in profondità, siamo a 80 chilometri di distanza. Il terremoto è stato avvertito su tutto il litorale perchè un sisma che avviene in profondità ha vasta eco”.
“I terremoti – ha spiegato Mele - sono generati dalla crosta terrestre che è sempre in movimento, sono lunghi e avvengono in milioni di anni. Un terremoto di magnitudo 4.5 come quello di oggi, genera movimenti di pochi centimetri. La magnitudo 4.5 non ha causato danni proprio perche’ il sisma e’ avvenuto in profondita’ e al largo e quindi l’energia si disperde man mano che ci si allontana dall’ipocentro. L’importante – ha sottolineato il ricercatore dell’Ingv – e’ rendersi conto che non siamo davanti ad un fenomeno esteso che sta coinvolgendo il centro Italia. Il terremoto di Ravenna, per ora è circoscritto a quell’area e non ha niente a che vedere con quello dell’Emilia”.
Nessun danno a Ravenna. ”In queste ore sono in corso controlli sugli edifici pubblici. Dalle prime verifiche non risulta ci siano stati danni particolari. Le scuole sono regolarmente aperte”. E’ il messaggio del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, dopo la nuova scossa di terremoto che stamani alle 6.08 ha riguardanto la Romagna, con epicentro nel mare Adriatico, e che secondo le prime impressioni degli esperti non sarebbe collegato allo sciame sismico che dal 20 maggio è in corso in Emilia, e in particolare nel Modenese. “L’unica scuola in cui la dirigente ha chiesto un intervento di controllo – ha detto ancora Matteucci – è il liceo scientifico”.
Testo:Sotto bombardamento Ligabue
Tieni giù la testa che
volano mig volano titoli
anche tu vedo che
ti senti nuda come me
Me che qui
più sento e
meno meno meno sento
Ci si sente profughi
sotto bombardamento!
Dicevi che il mondo va cambiato e intanto è lui che cambia te
dicevi che il mondo va capito è lui che non capisce te
non capisce te
non capisce te
Parla più piano che non ti sento
sotto sotto sotto sotto bombardamento
Chiudimi a chiave quando mi hai dentro
sotto sotto sotto sotto bombardamento oh oh
oh oh
oh oh oh oh
oh oh
oh oh
oh oh oh oh
Il fuoco si allarga spinto dal vento
sotto bombardamento!
Tieni giù la testa che
volano news sparano missili
Stiamo qui nel rifugio che
viveri ce n'è ce n'è
Ti diranno sempre che
uno vince e l'altro perde
ci sarà un antidoto
per questa overdose di merda
Dicevi che il mondo va cambiato e intanto è lui che cambia te
dicevi che il mondo va colpito e intanto lui colpisce te
lui colpisce te lui colpisce te
Parla più piano che non ti sento
sotto sotto sotto sotto bombardamento
Chiudimi a chiave quando mi hai dentro
sotto sotto sotto sotto bombardamento oh oh
oh oh
oh oh oh oh
oh oh
oh oh
oh oh oh oh
Il fuoco si allarga spinto dal vento
sotto bombardamento!
oh oh
oh oh oh oh
oh oh
oh oh
oh oh oh oh
Parla più piano che non ti sento
sotto sotto sotto sotto bombardamento
Chiudimi a chiave quando mi hai dentro
sotto bombardamento!
mercoledì 6 giugno 2012
L'Ultima notte al mondo
Cade la neve ed io non capisco che sento davvero, mi arrendo, ogni riferimento è andato via...
spariti i marciapiedi e le case e colline... sembrava bello ieri.
Ed io, io sepolto dal suo bianco mi specchio e non so più che cosa sto guardando.
Ho incontrato il tuo sorriso dolce, con questa neve bianca adesso mi sconvolge, la neve cade e cade pure il mondo anche se non è freddo adesso quello che sento e ricordati, ricordami: tutto questo coraggio non è neve. E non si scioglie mai, neanche se deve.
Cose che spesso si dicono improvvisando:
Se mi innamorassi davvero saresti solo tu, l'ultima notte al mondo io la passerei con te mentre felice piango e solo io, io posso capire al mondo quanto è inutile odiarsi nel profondo!
Ho incontrato il tuo sorriso dolce, con questa neve bianca adesso mi sconvolge, la neve cade e cade pure il mondo anche se non è freddo adesso quello che sento e ricordati, ricordami: tutto questo coraggio non è neve. E non si scioglie mai, neanche se deve.
Non darsi modo di star bene senza eccezione, crollare davanti a tutti e poi sorridere. Amare non è un privilegio, è solo abilità, è ridere di ogni problema... mentre chi odia trema.
Il tuo sorriso dolce è così trasparente che dopo non c'è niente, è così semplice, così profondo che azzera tutto il resto e fa finire il mondo.
...E mi ricorda che il coraggio non è come questa neve.
Ho incontrato il tuo sorriso dolce, con questa neve bianca adesso mi sconvolge, la neve cade e cade pure il mondo anche se non è freddo adesso quello che sento e ricordati, ricordami: tutto questo coraggio non è neve.
Terremoto in Emilia, oltre 600 scosse dal 29 maggio ad oggi
Sono 638 le scosse di terremoto registrate dal secondo sisma del 29 maggio fino alle 7.36 di stamattina, 13 delle quali superiori a magnitudo 4 e sette oltre magnitudo 5 (l'ultima di domenica sera a 5.1). E' il nuovo aggiornamento fornito dall'assessore alla Protezione civile dell'Emilia-Romagna, Paola Gazzolo, che ha fatto il punto in Aula. Nella sola notte di martedì 5, dalla mezzanotte alle 9, la terra ha tremato altre 15 volte. Le scosse, riferisce l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sono state di intensità variabile tra 2.1 e 2.8, ma non sono state avvertite dalla popolazione perché molto in profondità.
Intanto, sale a 26 il bilancio delle vittime del sisma dopo che martedì 5 giugno sono morte due donne che erano state ricoverate in ospedale dopo il sisma del 29 maggio. Sandra Gherardi, 46 anni, di Cento donna era ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale Maggiore di Bologna, in seguito al crollo di un cornicione di cui era rimasta vittima dopo la violenta scossa avvenuta attorno alle 9 del mattino. Si è spenta invece all'ospedale di Baggiovara (Modena) Liviana Latini, 65 anni, che era rimasta sotto le macerie del suo appartamento a Cavezzo.
martedì 24 aprile 2012
sabato 14 aprile 2012
Ieri ho visto un delirio dei leghisti e dei suoi militanti, che sono come capre che seguono il pastore, non guardano in faccia alla realtà, cosa che farebbe bene ogni tanto per uscire da quel ottica di razzismo in cui sono caduti.
Poi vanno a dire che Rosi Mauro non era buona perchè è di origine del sud e quelli del sud rubano sempre. Vorrei rispondere a questa citazione, prima cosa generalizzare è una cosa da ignoranti, secondo nel sud è nata la civiltà e la cultura e terzo se state zitti fate piu bella figura.
Poi vanno a dire che Rosi Mauro non era buona perchè è di origine del sud e quelli del sud rubano sempre. Vorrei rispondere a questa citazione, prima cosa generalizzare è una cosa da ignoranti, secondo nel sud è nata la civiltà e la cultura e terzo se state zitti fate piu bella figura.
mercoledì 28 marzo 2012
giovedì 1 marzo 2012
venerdì 24 febbraio 2012
Non siamo liberi.... quando torneranno le osterie, le cantine dove si beveva del buon vino, dove viaggiava la cultura, dove l'arte nasceva senza forzature. Oggi tutto è proibito, tutto stabilito, tutto quello che gli altri vogliono per noi. Quando torneranno i contadini, che con la loro pazienza fanno fiorire i prati e con la loro bravura ci davano da mangiare. Oggi solo manager, avvocati,poliziotti,dirigenti..... gente che non serve a un cazzo, gente fallita. Quando torneremo a rispettare la natura e chi vive in natura torneremo ad essere liberi finalmente da chi ci vuole schiavi.
mercoledì 15 febbraio 2012
mercoledì 1 febbraio 2012
Guerilla Marketing
L'era del marketing mordi e fuggi
Sul Web, le campagne di ampio respiro cedono spesso il passo a operazioni veloci e mirate. Il mezzo si presta perfettamente a questo scopo: basta farlo con intelligenza.
sabato 21 gennaio 2012
Far fronte in marcia tra timori e sgomenti e baldanza festante,
certo le circostanze non sono favorevoli..... e quendo mai...
bisognerebbe, bisognerebbe niente
bisogna quello che è, bisogna il presente.
Un contaggio dell' anima come pestilenza decreta l'evidente:
il tempo che corre il tempo moderno scivola al piano s'ammassa s'appiatta. Livella l'odierno
Certo le circostanze non sono favorevoli.
Bellissimo pezzo di Lindo Ferretti, che il 7 versi riassume la morte della civiltà, della personalità, del viver sano.
certo le circostanze non sono favorevoli..... e quendo mai...
bisognerebbe, bisognerebbe niente
bisogna quello che è, bisogna il presente.
Un contaggio dell' anima come pestilenza decreta l'evidente:
il tempo che corre il tempo moderno scivola al piano s'ammassa s'appiatta. Livella l'odierno
Certo le circostanze non sono favorevoli.
Bellissimo pezzo di Lindo Ferretti, che il 7 versi riassume la morte della civiltà, della personalità, del viver sano.
martedì 10 gennaio 2012
venerdì 6 gennaio 2012
In questo periodo stiamo toccando l'apogeo tra consumismo e il baratro a cui stiamo andando incontro. Già venti anni fà qualcuno auspicava che il consumismo, la cultura di massa stava uccidendo la vera identità degli uomini. Tutto questo oggi non solo è avvenuto, ma siamo anche andati oltre. Il consumismo, il capitalismo, i poteri forti non solo hanno invaso la nostra vita, le nostre menti, ma stanno anche distruggendo Noi in quanto persone, in quanto esseri pensanti dotati di intelletto e ragione.
Questi poteri ormai ci pilotano dopo averci manipolato con le loro speranze, ci muovono come marionette, e se si riesce ad evadere da questa bolla in cui ci hanno avvolto ci isolano ci emarginano cioè non siamo più niente.
Oggi bisogna reagire, bisogna far cadere questi poteri che sono come le nuvole, non ci fanno vedere il sole. Bisogna capire che non possiamo andare da nessuna parte restando immobili, e farci muovere da loro. Rompiamo queste bolle che ci circondano, in cui ci hanno imprigionato, cominciamo a pensare con i nostri cervelli, spegniamo le televisioni, mandiamo a fare in culo tutti quelli che ci danno consigli, mandiamo in esilio la classe politica, chiudiamo tutte le banche, facciamo fallire le assicurazioni, licenziamo il nostro capo, chiudiamo le agenzie di rating, non leggiamo più giornali.......................VIVIAMO COME CI PARE.
Questi poteri ormai ci pilotano dopo averci manipolato con le loro speranze, ci muovono come marionette, e se si riesce ad evadere da questa bolla in cui ci hanno avvolto ci isolano ci emarginano cioè non siamo più niente.
Oggi bisogna reagire, bisogna far cadere questi poteri che sono come le nuvole, non ci fanno vedere il sole. Bisogna capire che non possiamo andare da nessuna parte restando immobili, e farci muovere da loro. Rompiamo queste bolle che ci circondano, in cui ci hanno imprigionato, cominciamo a pensare con i nostri cervelli, spegniamo le televisioni, mandiamo a fare in culo tutti quelli che ci danno consigli, mandiamo in esilio la classe politica, chiudiamo tutte le banche, facciamo fallire le assicurazioni, licenziamo il nostro capo, chiudiamo le agenzie di rating, non leggiamo più giornali.......................VIVIAMO COME CI PARE.
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