giovedì 16 giugno 2011

Il cantico dei drogati - De Andrè

Ho licenziato Dio gettato via un amore
per costruirmi il vuoto nell'anima e nel cuore
Le parole che dico non han più forma nè accento
si trasformano i suoni in un sordo lamento
Mentre fra gli altri nudi io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi di questo osceno giuoco.
Come potrò
dire a mia madre che ho paura ?

Chi mi riparlerà di domani luminosi
dove i muti canteranno e taceranno i noiosi
Quando riascolterò il vento tra le foglie
sussurrare i silenzi che la sera raccoglie
Io che non vedo più che folletti di vetro
che mi spiano davanti che mi ridono dietro
Come potrò
dire a mia madre che ho paura ?

Perchè non hanno fatto delle grandi pattumiere
per i giorni già usati per queste ed altre sere ?
E chi, chi sarà mai il buttafuori del sole
chi lo spinge ogni giorno sulla scena alle prime ore ?
E soprattutto chi e perchè mi ha messo al mondo
dove vivo la mia morte con un anticipo tremendo ?
Come potrò
dire a mia madre che ho paura ?

Quando scadrà l'affitto di questo corpo idiota
allora avrò il mio premio come una buona nota
Mi citeran di monito a chi crede sia bello
giocherellare a palla con il proprio cervello
Cercando di lanciarlo oltre il confine stabilito
che qualcuno ha tracciato ai bordi dell'infinito
Come potrò
dire a mia made che ho paura ?

Tu che mi ascolti insegnami un alfabeto che sia
differente da quello della mia vigliaccheria


1 commento:

  1. Ognuno di noi ha le sue paure le sue paranoie i suoi fantasmi, c'è chi li supera andando avanti, chi li affronta e chi ci sopravvive.
    Questa canzone descrive un disagio umano sfogato in un modo di affrontare la vita con la voglia di affogarci, di non aver piu speranza nel futuro. Racconta dei disillusi a cui è stata tolta la voglia di vivere e che questa forza la trovano solo con delle illusioni materiali.La falsa forza sarà il frutto insano dell’Illusione, mentre la vera forza sarà il frutto seminato durante la disillusione e raccolto nel tempo della rassegnazione.

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