mercoledì 10 aprile 2013

Premessa 2° Parte


Fino al 2002 erano pochi cinema attrezzati per la proiezione di film in digitale: 161 per l'esattezza, di cui metà negli Stati Uniti e una sola in Italia a Melzo, vicino Milano. Ma l'interesse di studiosi, registi, case di produzione e, in ultimo, delle grandi multinazionali dell'elettronica, sta crescendo sempre di più, seppur con obiettivi e secondo interessi differenti. 
I diversi scopi si ritrovano sostanzialmente nel modo di fare cinema. Le grandi major hollywoodiane hanno iniziato ad utilizzare le modalità di produzione digitale principalmente per creare effetti "straordinari", che stupissero il pubblico conducendolo in mondi irreali. L'intento è, quindi, di impressionare, meravigliare, colpire, fare un tipo di cinema che esalti scenari impossibili e immagini spettacolari. Tutto ciò contrasta, invece, con l'idea dei registi che hanno creato Dogma 95, secondo i quali il cinema deve ritornare al suo primario obiettivo: essere testimone del reale. 
Le videocamere digitali, maneggevoli e leggere, ma soprattutto vendute a prezzi accessibili, "democratizzano" il cinema. Ciò vuol dire che i film potranno essere realizzati anche con budget economici molto bassi e quindi da chiunque. Verranno offerti numerosi vantaggi, di conseguenza, ai giovani filmaker in possesso di un 'idea. Se di "rivoluzione cinematografica" si può parlare, il digitale ne è l'unico protagonista. 


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