mercoledì 10 aprile 2013

Il cinema e l'uomo immaginario; immagini di sintesi e attori virtuali


Premessa 1°Parte

Esiste ancora una certa confusione riguardo alla definizione di "cinema digitale" nelle sue varie accezioni. Il termine "cinema" indica allo stesso tempo un'industria e un'arte, cioè un complesso di fattori produttivi e culturali. Il termine "digitale" definisce, nella sua accezione più generale, un metodo, quello del calcolo numerico, che ha trovato applicazione pratica in diversi campi: la fotografia, il cinema, l'arte, la musica e così via. 
A oltre cent'anni dalle prime produzioni dei fratelli Lumière, il cinema suscita ancora emozioni e meraviglia ed è diventato una componente essenziale e quotidiana della vita di ogni giorno. Il mezzo cinematografico è quello che più ha caratterizzato il XX secolo, partecipando attivamente al processo di trasformazione della società e riuscendo a stare al passo con il suo repentino cambiamento.
La cinematografia diventa, quindi, non solo rappresentazione ma soprattutto interpretazione della società. Si deve, a questo punto, sottolineare che il cinema è parte integrante del quadro degli sviluppi sociali e si costruisce sulla spinta delle loro dinamiche di attivazione. Il film riesce ad esprimere le tendenze e le aspirazioni dell'epoca nella quale viene prodotto, che contribuisce ad esporre e a sviluppare. Il cinematografo, fin dalla nascita, ha contribuito ad amplificare le aspettative e i bisogni del pubblico nei riguardi del consumo delle immagini, ricoprendo il duplice ruolo di testimone del reale e di "macchina dei sogni" capace di creare desideri ed illusioni. Da alcuni anni a questa parte è comparso, però, sulla scena un nuovo protagonista, che sta radicalmente modificando la sua immagina originaria: il digitale. Seppur il suo utilizzo non sia ancora standardizzato in ambito cinematografico, sempre più registi lo adottano. Le immagini digitali, portano il cinema ad allontanarsi dalla sua originaria funzione di rappresentante del reale. Le immagini di sintesi, create senza aver di fatto filmato nulla, danno la possibilità di programmare al computer mondi innaturali e quindi irreali, ma soprattutto di fare a meno degli attori, facilmente sostituibili con simulacri artificiali. George Lucas , produttore e regista celebre per la saga di Star Wars, è stato il primo ad utilizzare il digitale non solo nella realizzazione, ma anche nella distribuzione dei suoi film. Ovviamente poche sale cinematografiche hanno potuto trasmentterli in digitale, perchè non attrezzate. 
Dopo di lui altri registi hanno fatto questa scelta, spinti, in genere, da motivazioni economiche ed estetiche. Con il digitale, infatti, tendono a diminuire i tempi di produzione, la troupe è meno numerosa e viene eliminata una parte delle spese destinate al noleggio delle attrezzature, oltre a tutte quelle legate all'acquisto, allo sviluppo e alla stampa della pellicola. 
D'altro canto, la semplificazione del processo produttivo, la maneggevolezza delle videocamere e la particolare resa dell'immagine, tra realistico e iperrealistico, comportano una svolta in termini estetici e linguistici. Può essere interessante, pertanto, comprendere come la tecnologia stia prospettando nuovi scenari, che lasciano intravedere innumerevoli strade da percorrere per il cinema. Il processo di digitalizzazione interessa tutte le fasi produttive. Ormai non si girano quasi più film che non vengano montati con sistemi informatici. Questo processo è stato estremamente semplificato e velocizzato grazie ai supporti offerti dalla tecnologia digitale. Grazie a questi, il montaggio si può oggi realizzare elettronicamente: le scene precedentemente digitalizzate e salvate su hard disk vengono infatti tagliate, spostate e assemblate sullo schermo del computer. Ciò permette, principalmente, un grande risparmio in termini di tempo. La fase che, invece, si presenta maggiormente resistente all'introduzione delle nuove tecnologie è la distribuzione. Esistono, infatti, delle limitazioni di carattere economico che rendono difficoltosa la conversione della distribuzione al digitale, tanto che, attualmente, il girato in digitale deve essere riversato su pellicola per poter essere proiettato nelle sale.

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