martedì 24 settembre 2013

IL TOUR DELLA CARNIA

La Carnia è un'enclave friulana di sapori e profumi, montagna allo stato puro, tagliata da valli ampie e da gole nascoste, dove scorrono strade ampie e percorsi secolari tortuosi e panoramici.

La lunghezza dell'itinerario è di circa 140 km.
Pieve di S. pietro in Carnia


In Carnia la primavera esplode improvvisamente e, da un giorno all'altro, rinnova i colori di valli e montagne. Il clima porta un abbassamento altimetrico, cioè la vegetazione non si fa cura dell'altitudine e si comporta come se fosse 4-500 m più in basso. Se si può programmare il viaggio nel momento della piena fioritura sarà uno spettacolo. Lo si vede anche in cucina, dove erbe ed essenze diventano ingredienti preziosi: la Festa delle Erbe a Forni nei primi due weekend di giugno e Carnia in tavola da giugno a ottobre.

Il centro naggiore della Carnia è Tolomezzo, con il museo delle Arti e Tradizioni popolari nel settecentesco palazzo Campeis e da qui l'itinerario in moto si avvia sulla SS52bis nella valle del fiume But.
Dopo 15 km scorrevoli, viene incontro il gradevole paese di Zuglio. Nei pressi ci sovrasta la Pieve di San Pietro in Carnia, uno degli edifici religiosi più antichi della Carnia. Poco prima del paese s'imbocca una deviazione fatta di bei paesaggi. La discesa dalla Forcella Di Lius su Treppo Carnico è veramente tortuosa e ripiegata su se stessa, fino a raggiungere di nuovo la SS52bis.
Si consiglia una piccola deviazione, per guardare il mondo dall'alto, a Kotschach-Mauthen in Austria per il passo del Monte Carnico.
Kotschach-Mauthen
Questa fu un'area strategica durante la Grande Guerra come ricordano il museo all'aperto prima del passo, e l'ex caserma della finanza.
Rientrati a Paluzza, si va a prendere la SS465 in direzione di Ravascletto, centro di vacanze montane.
Sulla strada si può sostare a Cercivento, per visitare la Farie di Checo, antichissima fucina di fabbro funzionante.
Farie di Checo
La prima sosta lunga è a Prato Carnico e se si vuole camminare oltre le mete classiche c'è Pesariis, dove gli ornamenti delle palazzine in pietra mostrano una ricchezza che stupisce. Poco dopo la visita prosegue con il Museo dell'orologeria, che racconta di un tempo in cui la valle vendeva orologi a mezza Europa.
Si riparte per concedersi anche un pò di guida divertente grazie agli slalom e ai tornanti della SS465 con le Dolomiti che svettano a nord. Da li seguire la direzione Ampezzo, cuore dell'alta val di Tagliamento, che vi accoglie tra paesaggi rilassanti e palazzi di pregio artistico.
Forni di Sopra invita ad una breve deviazione per visitare gli affreschi della chiesetta di s. Floriano, ma anche Forni di Sotto con gli affreschi di s. Lorenzo.




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