sabato 25 maggio 2013

L' omofobia la crea chi ignora la verità

Ieri sera, mi sono trovato a parlare con un parroco di temi alquanto attuali di questi tempi.
Il discorso è iniziato come sempre con la ramanzina che io sono diventato ateo, perchè non vado più a seguire la messa e che il demonio si è impossessato di noi giovani.  Dopo mille parole inutili in greco e latino per marcare la sua immensa cultura, cade in una parola che neanche lui sapeva pronunciare: Transgender. A quel punto mi sono illuminato e ho voluto capire se sapeva realmente di cosa parlasse o semplicemente ne parlava per sentito dire. La discussione è partita dai gay i quali secondo lui potrebbero essere guariti con delle terapie psichiatriche ed è scivolato sulla lotta alla natura che l'uomo stà facendo(si riferiva al cambio di sesso). Io ho impuntato il discorso sul fatto psicologico e sul dramma che prova una persona che vive con un corpo maschile o femminile e non lo sente proprio, e sul fatto che un conflitto interno cosi forte non può essere "guarito" da uno psicologo. La faccia del prete non da segni positivi e subito gira la frittata, sul senso naturale delle cose, dicendo che la natura non si può cambiare a proprio piacimento e che se è un problema psicologico la migliore cura sia quella di fare un lavoro mentale e capire che se uno è nato maschio deve restare tale anche se si sente donna. A questo punto rimarco l'aspetto del dramma che una persona subisce e che prima di fare un passo cosi importante sicuramente da uno psicologo ci sarà passato. Basta per lui l'aspetto psicologico e mentale di una persona non importa, per lui la natura decide le cose, decide come devi nascere e come devi morire, noi non possiamo ribellarci a lei perchè altrimenti ne pagheremo le conseguenze. Il discorso finisce in questo modo perchè io credo sia meglio finirla e non portarlo avanti perchè forse ha bisogno lui di un buon psicologo.

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