giovedì 2 maggio 2013

LA DIFFUSIONE DEI BIT

Se vogliamo apprezzare i vantaggi e le conseguenze dell'essere digitali dobbiamo prima di tutto affrontare, sulla scorta delle riflessioni di Nicholas Negroponte, la differenza tra i bit e gli atomi. Sicuramente oggi la maggior parte delle informazioni ci viene fornita sotto forma di atomi: quotidiani, riviste, libri; ma procediamo sempre più verso la sostituzione, il passaggio dall'atomo al bit.
Un bit non ha colore o peso, e può viaggiare alla velocità della luce. Risulta essere il più piccolo elemento atomico del DNA dell'informazione. E' un modo di essere: si o no; per praticità diciamo che un bit è 1 o 0. I bit sono sempre stati alla base dell'elaborazione digitale e ormai sono stati resi digitali molti tipi di informazione, da quelle audio a quelle video. Ma il mondo, come lo percepiamo, è qualcosa di essenzialmente analogico, non digitale ma continuo. Infatti, niente passa da uno stato all'altro senza attraversare degli stati intermedi. La digitalizzazione presenta molti vantaggi, tanto che negli ultimi quindici anni abbiamo imparato a comprimere le sequenze di bit corrispondenti ai suoni e alle immagini trattandole in modo meno frammentario e più globale. Una delle ragioni per cui i media sono diventati digitali così rapidamente, è che si sono ottenuti degli altissimi livelli di compressione molto prima di quanto si prevedesse. 
Ancora nel 1993 alcuni, in Europa, ritenevano che il video digitale non sarebbe diventato una realtà prima del successivo millennio, ma non è stato così. La codifica digitale consente di inviare, insieme al segnale, delle informazioni aggiuntive per correggere gli errori, come i crepitii del telefono, o i sibili della radio. Questi inconvenienti possono essere eliminati usando pochi bit supplementari, con i quali si possono impiegare tecniche sempre più sofisticate per la correzione di errori, applicabili a diversi tipi di disturbi dei media. 
Negli anni Novanta il guru del MediaLab di Boston prevedeva che la digitalizzazione di tutti i media avrebbe comportato due risultati fondamentali: innanzitutto, i bit si possono mescolare facilmente, si possono usare e riusare, insieme o separatamente; in secondo luogo, nasce un nuovo tipo di bit che parla di altri bit, ovvero i bit avranno funzione di vere e proprie "etichette". Questi bit supplementari possono costituire un indice del contenuto o una descrizione sintetica dei dati che seguono. Questi due fenomeni cambiano il panorama dei media in modo radicale; come afferma Negroponte:

L'industria dell'informazione diventerà sempre più simile alla vendita al dettaglio.
La piazza del mercato sarà l'autostrada globale dell'informazione, gli acquisti saranno fatti direttamente dalle persone. Ma questo mercato digitale è una vera e propria possibilità? Si, a patto che l'interfaccia tra utente e computer si evolva al punto che parlare con il computer sia altrettanto facile che parlare con una persona.

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